C’era un tempo in cui la nostra vita digitale consisteva al massimo nella reincarnazione in un personaggio all’interno di un videogioco come Second Life o The Sims. I confini tra quello che succede dietro uno schermo e ciò che accade nella realtà però non esistono più. Il digitale è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità, arrivando a sostituire, soprattutto nell’ultimo anno, il contatto fisico in tante (forse troppe) circostanze. Le lezioni a scuola sono diventate DAD, l’aperitivo al bar con gli amici si è trasformato in aperichat, persino i meeting di lavoro sono entrati in casa nostra, lasciando molto poco margine nel trovare scuse plausibili per assentarsi. Non si può di certo trovare traffico nel tragitto cucina-studio, o perlomeno non abbastanza da farci arrivare in ritardo al “luogo di lavoro”.
Dopo un intero anno trascorso tra videoconferenze, chat e auricolari, qualcuno ha pensato di correre in nostro aiuto per tentare di salvarci dai meeting più noiosi. Questo asso nella manica porta il nome di Zoom Escaper, riferendosi chiaramente, e senza giri di parole, a quella che probabilmente è stata la piattaforma più utilizzata nel 2020: Zoom.
Zoom è infatti ormai il software prediletto da tantissime aziende per webinars, videoconferenze e riunioni. Diversi psicologi hanno però riferito che il continuo utilizzo di questi strumenti digitali possa diventare una grande fonte di stress, dichiarando addirittura che ci si sente “molto più affaticati di quanto saremmo dopo una normale giornata di lavoro, anche se non siamo usciti di casa”. Qualcuno è persino arrivato a coniare un termine apposito, Zoom Fatigue, ovvero lo stress da Zoom. Ecco quindi che avere a disposizione un programma come Zoom Escaper potrebbe rivelarsi molto utile quando, dopo l’ennesima videochat, ci si sente allo stremo.
Zoom Escaper è in grado di simulare una cattiva connessione o replicare suoni fastidiosi come il pianto di un bambino, il rumore incessante di un cantiere, l’abbaio di un cane e raffiche di vento fortissime. Il programma, in pratica, funge da disturbatore incognito da usare a proprio piacimento per costringere i nostri interlocutori a lasciarci andare, pur di non essere ulteriormente disturbati.
L’idea è venuta allo sviluppatore e artista newyorkese Sam Levigne, il quale ha anche realizzato un tutorial su come installare e utilizzare il software. Per farlo, bisogna dapprima scaricare un altro programma gratuito, VB-Audio, e quindi cambiare le impostazioni di ingresso audio da Zoom a VB-Audio per poi scegliere uno dei suoni che compariranno nel menu.