Un elettrodotto sottomarino di 285 chilometri, “completamente invisibile”, che unirà Abruzzo e Marche. L’Adriatic Link è l’opera strategica di Terna pensata con l’obiettivo di migliorare la capacità di scambio elettrico tra le diverse zone del Paese e allo stesso tempo favorire lo sviluppo e l’integrazione delle fonti rinnovabili. Lo scorso 17 febbraio la società guidata da Stefano Donnarumma ha comunicato l’avvio della progettazione partecipata, fase dedicata al coinvolgimento di territori e attori interessati. Il gestore della rete elettrica nazionale investirà nel progetto oltre 1 miliardo di euro, arrivando a coinvolgere fino a 120 imprese. “La nuova interconnessione – si legge nel comunicato ufficiale diffuso dal Gruppo – sarà costituita da un cavo sottomarino, due cavi terresti interrati – dunque senza alcun impatto per l’ambiente – e da due stazioni di conversione situate nelle vicinanze delle rispettive stazioni elettriche esistenti di Cepagatti (Abruzzo) e Fano (Marche)”. L’Adriatic Link rappresenta uno dei progetti di sviluppo rete promossi da Terna nel Piano Industriale 2021-2025. I lavori dell’opera, che secondo le previsioni entrerà in funzione nel 2029, inizieranno una volta conclusosi l’iter autorizzativo. Sul progetto si è già espressa favorevolmente l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA). Sostenibilità e tutela ambientale saranno al centro di tutte le fasi di sviluppo. Il Gruppo guidato da Stefano Donnarumma ha assicurato il rispetto di tutti i migliori standard sul tema con “l’obiettivo di contenere la lunghezza delle tratte in cavo e di minimizzare eventuali interferenze (sia terrestri sia marine) con le zone di pregio ambientale, naturalistico, paesaggistico e archeologico e di recare minor disagio possibile alle proprietà interessate”.
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