Umberto Rapetto, esperto di sicurezza informaticaDopo gli attentati a Parigi torna alla ribalta il problema della sicurezza. È possibile prevedere, prevenire, evitare un attentato terroristico grazie all’innovazione, alle nuove tecnologie, ai Big Data? Lo abbiamo chiesto a Umberto Rapetto, esperto informatico, ex Generale della Guardia di Finanza che si è guadagnato l’appellativo di “sceriffo del web” per aver condotto diverse indagini telematiche, da quella sulle slot machine a quella sugli hacker penetrati nei sistemi informatici del Pentagono e della Nasa.
CHE COSA PUÒ FARE LA TECNOLOGIA. «Gli strumenti informatici possono contribuire alla redazione di modelli predittivi la cui efficacia, però, è relativa. L’imprevedibilità dei comportamenti e le iniziative estemporanee sfuggono anche ai più eccellenti software spiega – Le tecnologie, però, possono offrire utili elementi nelle attività di monitoraggio, ricognizione ed intercettazione. Le informazioni acquisite possono essere stoccate, classificate e analizzate consentendo di disegnare i collegamenti tra le persone, la frequenza e la ricorrenza dei contatti tra queste, gli spostamenti e le coincidenze geografiche. L’analisi della presenza sui social network e dellanavigazione web, l’intercettazione della corrispondenza telematica e della messaggistica istantanea, le immagini dei sistemi di videosorveglianza sono alcune delle opportunità per tracciare l’identikit dei singoli soggetti ‘a rischio’ e per disegnare le mappe delle diverse organizzazioni criminali»…