“Le diverse tecnologie, dal world wide web ai tablets, coprono esigenze diverse, dalla divulgazione immediata di notizie consumate in un attimo ai contenuti più pesanti e di riflessione critica, fornendo al contempo per questi ultimi modalità semplici e veloci di pagamento anche nella forma micro”. È quanto evidenzia il presidente della Fieg, Carlo Malinconico, commentando l’intervista del presidente del Gruppo Gmg -Adnkronos Pippo Marra al Sole 24 Ore di oggi, e sostenendo di condividere le considerazioni espresse dall’editore sull’influenza positiva che le nuove tecnologie avranno sull’informazione in generale e sui giornali in particolare. Il Presidente Carlo Malinconico, poi, ampliando il discorso al contesto generale che tali novità producono nel settore dell’editoria aggiunge: “Il mondo dell’informazione è interessato, in questi ultimi anni, da profondi cambiamenti che stanno ridefinendo l’intero sistema della comunicazione: dalle strategie commerciali agli assetti proprietari, dalle modalità di creazione a quelle di fruizione dei contenuti”.
Alla base di questo processo, evidenzia, “c’è l’innovazione tecnologica, il digitale, lo sviluppo di strumenti sempre più sofisticati per veicolare le notizie, renderle accessibili in forme mai conosciute prima e disponibili su una molteplicità di piattaforme”. In questo nuovo scenario, gli editori italiani “guardano con interesse alla sperimentazione di nuove tecnologie in grado di sostenere e stimolare l’editoria e il giornalismo online: molte aziende editoriali stanno investendo con successo nello sviluppo di nuovi modelli di business e la stessa Fieg ha posto il tema della convergenza multimediale al centro delle attività della Federazione”, ricorda Carlo Malinconico. Le nuove tecnologie informatiche e di comunicazione, però, “devono valorizzare adeguatamente il ruolo centrale che i contenuti editoriali online (e i produttori di tali contenuti, ossia gli editori) svolgono in questo sistema. E questo lo ha rilevato, di recente, anche l’Autorità italiana antitrust, richiamando l’attenzione del legislatore italiano sulla discrasia oggi esistente tra i costi sostenuti per la produzione dei contenuti editoriali online e lo sfruttamento commerciale di tali contenuti da parte di soggetti terzi. Una discrasia che potrebbe compromettere il funzionamento efficiente di tutto il sistema”. Infine, ricorda il Presidente della Fieg, “la notizia della nascita delle c.d. edicole virtuali da parte di top operators quali Google ed Apple presenta indubbi profili di interesse per lo sviluppo e il potenziamento del business digitale degli editori di giornali”. Permangono, tuttavia, “alcuni aspetti di criticità, riconducibili alle restrizioni imposte agli editori in termini di politiche commerciali. Queste stesse preoccupazioni sono emerse anche a livello internazionale, nella posizione espressa qualche giorno fa dall’associazione degli editori europei (Enpa) oltre che nella interrogazione posta al Parlamento europeo, dal parlamentare belga Ivo Belet, sui possibili profili di incompatibilità di tali offerte con la normativa antitrust”.
FONTE: Adnkronos[:]