Cosa sta succedendo in OpenAI? L’azienda che ha dato vita a ChatGPT, il chatbot capace di generare testi convincenti su qualsiasi argomento, è stata al centro di una bufera che ha portato alla rimozione del suo CEO e fondatore, Sam Altman, reintrodotto nel suo ruolo dopo le proteste dei dipendenti. Tra i papabili candidati a sostituire Altman durante il breve allontanamento anche Mira Murati, CTO di OpenAI, che in una recente intervista rilasciata a Fortune ha raccontato la sua esperienza e la sua visione dell’AI.
Murati ha un’origine insolita per una product manager di Silicon Valley. Nata e cresciuta in Albania durante la transizione post-comunista, conosce bene il valore della conoscenza e della libertà. Fin da piccola, era affascinata dal funzionamento del cervello umano e dalle possibilità della tecnologia. A 16 anni ha ottenuto una borsa di studio per studiare in una scuola internazionale a Vancouver, in Canada. Poi ha conseguito una laurea in Ingegneria a Dartmouth e ha iniziato la sua carriera nel settore aerospaziale.
Tra le esperienze fondamentali nella sua carriera l’incarico in Tesla come senior product manager per la Model X, l’auto elettrica di lusso. Lì ha sperimentato il processo completo di progettazione e distribuzione di un prodotto innovativo. Ma la sua passione era l’intelligenza artificiale generale (AGI), un’AI in grado di capire, imparare e pensare come un essere umano. Nel 2018, ha deciso di entrare in OpenAI, una delle poche aziende che si occupano di AGI con l’obiettivo di costruire una tecnologia a beneficio dell’umanità.
Oggi Murati è responsabile di alcuni dei prodotti più popolari e potenti di OpenAI, come ChatGpt e DALL-E. ChatGpt è un modello di linguaggio che può generare testi coerenti e convincenti su qualsiasi argomento. DALL-E è un modello che può creare immagini a partire da una descrizione testuale. Murati spiega come ha integrato queste due modalità in ChatGpt, aggiungendo anche la funzionalità di comandi vocali, con lo scopo di rendere l’AI più user-friendly e diffusa.
La manager è tuttavia consapevole dei rischi e delle responsabilità che comporta l’AI. Uso improprio, copyright, regolamentazione e, nel peggiore degli scenari, minaccia esistenziale. Proprio per questo, sottolinea Mira Murati, OpenAI ha un team dedicato che studia come allineare i sistemi di AI ai valori umani. “Super Alignment” il nome del progetto: “Si tratta di come allineare questi sistemi e assicurarci che agiscano sempre in conformità con i nostri valori”, spiega la responsabile, che conclude l’intervista dichiarandosi ottimista sul futuro dell’AI ma soprattutto consapevole delle grandi sfide da affrontare.